METODO DIDATTICO E NECESSITA’ DI UN PATTO FORMATIVO CON LA FAMIGLIA
METODO DIDATTICO E NECESSITA’ DI UN PATTO FORMATIVO CON LA FAMIGLIA
Nei lunghi mesi di pandemia e di didattica a distanza, il processo di apprendimento scolastico e, soprattutto, di socializzazione dei nostri ragazzi, figli o nipoti, ha accusato un pesante deficit che non sarà facile recuperare in futuro. E’ a scuola, infatti, che ragazzi e ragazze intrattengono contatti, scambi di opinioni, amicizie con i coetanei; ed è a scuola che si materializza il rapporto umano, oltre che didattico, con i docenti, chiamati molto spesso a surrogare padri e madri assenti, mancanti o distratti da altre incombenze ritenute a torto prioritarie. La scuola è socializzazione, inclusione e condivisione. La scuola però da sola non basta, ma si rende necessaria una sinergia scuola-famiglia, meglio ancora una sintonia tra le due entità che realizzi un tacito, continuo, discreto controllo sul processo di crescita del minore. Una eventuale contrapposizione tra scuola e famiglia, così come tra padre e madre all’interno della famiglia è quanto di peggio e di deteriore: i guasti sono inevitabili ed il danno si materializzerà in età adulta quando il ragazzo e la ragazza dovranno inserirsi nel tessuto sociale.
Sotto questo profilo, le nuove pagelle sperimentate quest’anno, nel primo quadrimestre, per le scelte del’ex Ministra Lucia Azzolina, hanno reso complicata e per moltissimi genitori forse impossibile la comprensione del profitto scolastico dei propri figli. In luogo dei voti sono arrivati i “giudizi” sulla base di quattro livelli di difficilissima interpretazione: “avanzato, intermedio, base, in via di prima acquisizione”. Sfido chiunque, senza scomodare le teorie dei massimi sistemi, a capirci qualcosa, anche leggendo le linee guida di cui cito la seguente espressione: “risulta opportuno sostituire il voto con una descrizione autenticamente analitica, affidabile e valida del livello raggiunto in ciascuna delle dimensioni che caratterizzano gli apprendimenti”. Il nuovo Governo Draghi ha preso le distanze optando per la valorizzazione del merito, per cui è lecito sperare nell’abbandono di un sistema che genera confusione ed allontana la famiglia dalla scuola anche a livello di semplice comprensione.
Nel quadriennio della mia esperienza come Amministratore unico di TivoliForma (alias Rosmini) a Tivoli, con Aldo Armenti Direttore Generale, ho potuto verificare la validità ed efficacia del Regolamento interno opportunamente rivisitato ed integrato, in cui il rapporto scuola-famiglia viene esaltato e reso continuo con una serie di disposizioni quali: la comunicazione alle famiglie dell’orario definitivo; l’obbligo del riaccompagno a scuola di uno dei genitori dopo un terzo ritardo; l’uscita anticipata consentita solo alla presenza di un genitore se il ragazzo (a) è minorenne; riconsegna solo ai genitori di telefoni cellulari, lettori di file musicali, tablet ed auricolari usati indebitamente durante le ore di lezione e perciò requisiti dai docenti; comunicazione ai genitori in caso di violazione delle regole attinenti all’abbigliamento; obbligo della famiglia di riacquistare il materiale didattico in caso di smarrimento; colloqui periodici individuali tra genitori ed insegnanti; convocazione dei genitori prevista come terza possibile sanzione disciplinare dopo i richiami verbali e scritti e prima della sospensione temporanea e della espulsione definitiva; espulsione peraltro preceduta da numerosi tentativi volti al recupero degli allievi; avviso ai genitori in caso di infortunio con l’intervento del servizio 118, sulla base dei recapiti lasciati dai genitori all’inizio dell’anno.
Troppi controlli? Non credo, tant’è che molti genitori hanno ringraziato per il lavoro svolto sui loro figli, fatto di attenzione, di SMS, di supporti vari: il che, se mi è consentito, sostanzia un progetto sociale e caratterizza una missione educativa-formativa tipica del messaggio di Don Bosco. Non è un caso che furono i salesiani a creare il Centro, poi gestito fino tutto il 1980 dall’ENAIP (ente di emanazione delle ACLI) e passato nel 1981 al Comune di Tivoli, che nel 2009 creò la Società Tivoli Forma da esso interamente posseduta. Soprattutto, scuola e famiglia sono accomunate e coinvolte nella stessa esperienza educativa.
Bruno Ferraro
Presidente Aggiunto Onorario Corte di Cassazione
già Presidente dei Tribunali di Cassino, Velletri e Tivoli